La Torre Salustra (inglobata in età teodericiana all’Episcopio) funse da terminale dell’Acquedotto di Traiano (inizio II secolo), un Castellum aquae dal quale si diramavano le condutture per la distribuzione urbana. In questa zona sorsero i principali edifici termali tardo antichi, come la terma da cui potrebbe avere avuto origine San Giovanni in Fonte (inizio V secolo), oggi chiamato Battistero Neoniano o degli ortodossi, dal Vescovo Neone che lo fece ornare di mosaici e marmi policromi. Per via della subsidenza tipica di Ravenna il monumento oggi è interrato di circa 2 metri. Nel II secolo l’imperatore Traiano fece realizzare l’acquedotto per la distribuzione dell’acqua in area urbana; lo scavo effettuato nel 1969 nel giardino dell’arcivescovado ha riportato messo in luce le ultime cinque arcate dell’acquedotto e la Torre Salustra che doveva costituire il castellum acque, cioè il punto di distribuzione dell’acqua verso la città e le sue abitazioni.