Lungo la vallata del Potenza, ancora numerosi sono gli esempi di torri fortificate attigue a mulini, necessarie innanzitutto per la difesa degli stessi, quindi anche per il controllo del territorio e delle vie di comunicazione (torre di Passo di Treia, Pollenza, Villa Potenza, S.Egidio, San Firmano di Montelupone). Soprattutto tra il XIV e il XV secolo assai frequenti erano gli attacchi e le scorrerie rivolti alle attività molitorie, che rivestivano un ruolo economico di primo piano, pertanto consistenti dovevano essere le opere difensive costruite a tale scopo. Anche le origini del mulino di Passo di Treia dovrebbero risalire all'inizio del XV secolo, seppure non sono mancati nei secoli diversi rimaneggiamenti, è ancora facilmente leggibile la sua forma architettonica originaria, con pianta a base quadrata, dalle dimensioni di circa 10 metri di lato e muratura dal consistente spessore di circa 1,40 metri, alta in origine 18,50 metri (oggi 15 m), disposta su due livelli, anche se successivamente è stato aggiunto un ulteriore solaio per ricavare un terzo ambiente. Questi spazi originari, con funzione di deposito, presentano una pavimentazione in mattoni e volte a crociera costolonate, mentre il collegamento tra gli stessi è consentito dalla presenza di botole (vedi dis. G.Trivellini da M. MAURO 1996).
Completamente alterato è il piano di copertura, per cui sono andati perduti il sistema di merlatura e parte della muratura, per l'inserimento di una copertura a capanna con strutture di sostegno in legno e manto di copertura in coppi.
(descrizione tratta da http://www.marche.beniculturali.it/)