Il territorio Lombardo è in gran parte disseminato di cascine,da sempre questi tipi di abitazioni hanno avuto un ruolo basilare nella vita dei nostri antenati. Ci immaginiamo le nostre innumerevoli generazioni di bisnonni giocare, da bambini, negli spazi ampi e sicuri del cortile. Li vediamo per incanto rincorrersi a piedi nudi sulla terra battuta, spesso chiazzata di pozzanghere dopo i temporali. Da adulti, poi, ecco i nostri avi indaffararsi intorno a un suino da squartare, o chini a raccogliere uova nel pollaio. O, ancora, rientrare a sera nel piccolo mondo della cascina, con la ranza, cioè la falce, in spalla, lasciandosi dietro le fatiche agresti della giornata. Si affrettava il passo allora, lungo un sentiero scandito quà e là da tanti sassi e sassolini, ognuno diverso dagli altri, ognuno unico e irripetibile, come un vecchio amico che si saluta due volte al giorno.La cascina era là in fondo, porto sicuro dove il contadino ritrovava se stesso, la famiglia e gli amici nel mare agitato della vita. La nuvolaglia nera di un acquazzone incombeva dall'orizzonte, ma i nostri bisnonni avevano ormai guadagnato il coperto.Le cascine e in genere le abitazioni di cortile, ci sono apparse per molto tempo quasi come se fossero sempre esistite. Eppure, come tutte le creazioni umane, anche esse ebbero un'alba e una storia, una storia di gente comune. Una vicenda appassionante fatta di indizi architettonici, testimonianze indirette e, soprattutto, documenti catastali degli ultimi tre secoli. La maggior parte delle cascine oggi esistenti sono relativamente recenti, avendo grossomodo un'età compresa fra i 100 e i 250 anni.Molte delle più antiche si svilupparono però intorno a nuclei strutturali medievali, come ex-monasteri o perfino torri di guardia. Non è facile, d'altronde, indagare in un ambito in cui i documenti sono spesso scarsi, soprattutto prima del XVIII secolo.Il primo imponente e dettagliato catasto fu avviato dai governanti austriaci nel 1718 e concluso nel 1757. Il documento sarebbe poi passato alla storia come Catasto Teresiano, poichè al momento della fine dei lavori regnava sull'Austria (e sul Ducato di Milano) l'Imperatrice Maria Teresa d'Asburgo.Da esso risulta che a metà del XVIII secolo il tipo di casa rurale di cortile che chiamiamo cascina era ormai ampiamente diffuso in Lombardia. Per le epoche precedenti si possono fare supposizioni basate su accenni nei testi riguardanti magari i possedimenti dei monasteri o dei notabili locali.Molti cascinali, germinarono lentamente intorno a opere militari. Probabilmente si trattò della logica evoluzione di antiche curtes fortificate, che disponevano di torri di guardia cadute poi in disuso verso il 1500. Fra esse è da annoverare, come indica il nome stesso, la Torre di Brenno, a Costa Masnaga. Un cortile a C, posto su un'altura, e poco oltre un fabbricato che ingloba una torre di vedetta altomedievale, cioè più antica dell'XI secolo. Non si hanno date sicure, si sa solo che la struttura contadina appariva nel 1720 sul catasto austriaco.Non è azzardato supporre che la cascina attuale rispecchi (nonostante rifacimenti e aggiunte settecenteschi) molti tratti di un'originaria curtis. Forse all'epoca più antica risale anche il suo curioso piano interrato che comprende cucine e cantine scavate nella roccia. Situazioni simili si riscontrano in particolare in una zona che abbraccia la Brianza, il Lecchese e parte della Bergamasca, dove fin dall'epoca romana, convergevano strade d'importanza strategica. Così, a Cernusco Lombardone troviamo una cascina denominata nientemeno che Il Castello, perchè nata intorno a una fortificazione del 1200.