Sul lato ovest della piazza si erge la torre dell’Orologio, costruita intorno al 1540-1550, su
progetto di Beretta, con quadrante astronomico dipinto da Gian Giacomo Lamberti (1574) e
meccanica di Paolo Gennari da Rezzato (1546). Sull’orologio sono indicate contemporaneamente le
ore, il mese, il giorno, il segno zodiacale e le fasi lunari. Dalla corona più esterna si nota che la
giornata era divisa in 24 ore, la 12esima corrispondeva all’alba e la 24esima al tramonto. Da notare
anche che al centro del quadrante è stata posta la terra seguendo il sistema Tolemaico, è infatti il
sole a ruotare attaccato alla lancetta. Sulla sommità sono posti i due automi che battono le ore sulla
campana, conosciuti come i “Macc de le Ure”. Il dipinto sul timpano sotto la campana rappresenta
una clessidra e una falce, simbolo del tempo che passa e che finisce. Nel 2000 la torre è stata
restaurata grazie al FAI che ha rimesso in funzione gli automi, rendendolo così uno dei pochissimi
orologi astronomici ancora funzionanti in Italia.