La Torre dell'Orologio è un luogo caro ai turesi, svetta sui tetti dal 1892 e ha scandito il tempo di lavoro e di svago, allo scorrere delle ore e dei quarti. Originariamente l'orologio era destinato ad essere sistemato in una torretta sulla facciata del Municipio; poi, per problemi di staticità, si decise di erigere una vera e propria torre in fondo a via Maggiore Orlandi, a fianco dell'ex chiesa francescana di San Giovanni Battista. La Torre in stile eclettico, per il suo utilizzo, doveva essere visibile da quanti più punti d’osservazione possibile. A costruirla fu il mastro scalpellino turese Giuseppe Schettini, su progetto dell'architetto conversanese Sante Simone. Il progetto previde una torre snella, alta 14 metri. Il progetto fu sdoppiato in due fasi nettamente distinte, per ragioni economiche: la prima per la costruzione del basamento della torre (7 aprile 1891); la seconda relativa alla sola cella che doveva contenere la macchina dell’orologio (5 gennaio 1892). Il meccanismo dell’orologio fu creato a fine Ottocento dalla fabbrica di orologi Sellaroli, di Guardia Sanframondi (BN), montato su un soppalco di legno e posto in cima alla torre. Verso la fine dell’800 i sofisticati ed originali meccanismi ideati dal Cav. Sellaroli, animavano i quadranti e le lancette degli orologi di numerose torri civiche italiane. La particolarità della macchina costruita per la torre di Turi, che la distingue dalle altre, è quella di azionare non uno, bensì tre quadranti posti in direzioni diverse. Tutto ciò contribuisce a renderla una tra le più belle torri dell’Orologio, della Terra di Bari. Nel 2009 il vecchio meccanismo è stato adeguato con l’applicazione di un servo motore ad impulsi per il telecomando delle lancette originali dell’Ottocento e per consentire un perfetto sincronismo nella misurazione del tempo, di una centrale di pilotaggio per l’orologio e di battenti elettromagnetici adatti per le campane esistenti, il cui caratteristico rintocco segna le ore e i quarti (gran suoneria all’italiana).