L’edificio è databile intorno al 1307, secondo l’epigrafe che riporta anche il nome di Giovanni Capula, autore della Torre di San Pancrazio. Chiusa da possenti murature in calcare su tre lati, ha il quarto lato aperto verso l’interno del Castello. Conserva ancora la saracinesca di chiusura incavato nelle guide che consentivano l’abbassamento della porta. All’esterno è visibile la scultura dell’elefante da cui prende il nome.