“Vicino all’Adda una Torre tinta di rosso, che serve d’alloggio alle guardie campestri, si eleva sopra una rupe detta tuttora Castelletto……”, cosi la descrive Carlo Saffratti nella sua “Guida Illustrata di Sondrio e dintorni” del 1895; quindi non una torre medievale come si potrebbe pensare vedendola ma bensì una torretta ottocentesca Infatti la sua costruzione risale al periodo 1843-1845, anno in cui il nobile Giacinto Carbonera architetto ed ingegnere (suo il progetto dell’ Hotel della Posta in piazza Garibaldi) ricevette dalle autorità Austro Ungariche il compito di costruire argini lungo l’Adda (oggi è parte del tracciato della tangenziale) allo scopo di proteggere e bonificare la campagna sondriese. Il Castelletto o Castellina (come affettuosamente viene chiamata dagli abitanti del capoluogo) fungeva da alloggio per le guardie campestri addette al controllo degli argini. Si accedeva attraverso la “strada al Castelletto” che partiva da via Torretta ( dal 1897 via “al Castelletto”, ora via Cesare Battisti) e attraversava la campagna. Nel 1961 la strada “ al Castelletto” ha cambiato il nome in “Via Tirano” e nel 1972 è iniziata la costruzione del Campus scolastico chiudendo di fatto l’ultimo tratto della strada. Il Castelletto non è l’unica torre sorta in quel luogo; cronache trecentesche di “Beltramolo da Selva” parlano di una torre eretta sopra uno sperone di roccia in mezzo all’ Adda nei pressi del “traghetto” (località’ Porto in Albosaggia), dove nel 1329 Ravizza Rusca durante il lungo assedio ai Capitanei signori di Sondrio, si ritirò con il suo esercito “presso la torre sul sasso della Castellina”. Oggi quello sperone è inglobato nella riva destra, quindi non e escluso che nelle fondamenta possa esserci traccia del manufatto medievale descritto dal Selva. Sempre, nelle cronache d’epoca, questa volta del 1500 ritroviamo tracce della torre come la sua distruzione avvenuta nel 1526 ad opera dei Grigioni ed un fatto di cronaca del 1577 dove viene ritrovata tra le sue rovine la refurtiva di un furto avvenuto mesi prima nella chiesa di S. Gervasio e Protasio (tratto dalle cronache dell’arciprete Gian Giacomo Pusterla, all’epoca arciprete di Sondrio). Non si hanno altre notizie fino al periodo della costruzione della torre attuale. Per concludere nel 1884 viene dedicata la lapide marmorea posta sopra la porta in onore del suo costruttore Giacinto Carbonera da parte della cittadinanza sondriese. Oggi il “Castelletto”, purtroppo è in stato di totale abbandono
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