TOR MAGGIORE

POMEZIA, ROMA

Condividi
TOR MAGGIORE
Il complesso di Tor Maggiore, situato in località Santa Palomba, è un monumento unico costituito da un'architettura difensiva medievale espressione del mirabile e, contemporaneamente, poco noto fenomeno dell'incastellamento verificatosi nella campagna romana. Si tratta di un castrum dell'agro romano, sorto sui resti di un complesso romano nei pressi delle antiche vie Ardeatina e Satricana. Nel VIII sec. d.C. i papi promossero sull'intero territorio pontificio la realizzazione di un sistema di centri di produzione agricola, passati alla storia col nome di domuscultae, per sopperire alla fine dell'importazione del grano orientale dopo la conquista musulmana. Sul sito di Tor Maggiore venne installata la domusculta dedicata a S. Edistius, culto locale di un soldato martirizzato ai tempi delle persecuzioni dioclezianee. Il complesso venne ricostruito nel XII secolo, ai tempi delle lotte baronali nella campagna romana, quando la grande famiglia dei Savelli, a cui appartennero i papi Onorio III ed Onorio IV, dominava l'intera zona dei Castelli Romani, la città di Albano e la zona costiera sottostante. Il complesso presidiava con la sua mole e la sua imponenza le verdi e produttive colline ondulate della campagna romana proprio sotto il Castel Savello, quartier generale della nobile famiglia romana nei pressi di Albano ed oggi purtroppo quasi interamente scomparso. Il sito è costituito da una cinta muraria merlata, da un edificio religioso e da una torre, che con i suoi 34 metri di altezza, è considerata dalle fonti fra le più alte ma soprattutto la più bella ed importante di tutta la campagna romana. Cento anni or sono, precisamente il 21 maggio 1914, lo Stato Italiano emise a difesa del monumento un vincolo monumentale apposto ai sensi della primissima legge di tutela dei beni culturali in Italia, la Legge Rosadi del 1909. Nonostante la rocambolesca e fortunosa conservazione del monumento, scampato al passaggio delle truppe tedesche durante la seconda guerra mondiale e la conferma e successiva reiterazione del vincolo monumentale (nel 1917, nel 1920, nel 1940 e infine nel 1995), in tutti questi anni nulla di concreto è stato fatto per arrestare il secolare degrado delle murature e garantirne così la salvaguardia. Il monumento versa oggi in gravissime condizioni di conservazione. La colossale frattura delle murature sul lato sud rendono questo monumento inconfondibile e poetico, vera e propria gloria dei mirabili artigiani che lo edificarono più di 800 anni fa, gigante silenzioso, testimone ferito della storia plurisecolare della Campagna Romana. Ad oggi, il processo di fessurazione e cedimento delle murature è in costante aumento ed è necessario avviare una vera e propria lotta contro il tempo per scongiurare il crollo e la perdita di questo monumento, percepito già cento anni fa come un opera assolutamente unica ed irripetibile. L'Università La Sapienza di Roma ha redatto uno studio di fattibilità per il restauro e la musealizzazione del monumento. Nel novembre 2014 l'Associazione Latius Vetus, il Comune di Pomezia e l'Università La Sapienza di Roma hanno firmato un protocollo d'intesa per acquisire il monumento, salvarlo e renderlo fruibile grazie a un progetto di restauro.
Campagne in corso in questo luogo
Storico campagne in questo luogo
I Luoghi del Cuore
2014, 2016, 2018, 2020
Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te