L’insolita collocazione sui Ronchi si deve al committente Angelo Bonomini, ricchissimo commerciante che lasciò l’intero patrimonio all’Ospedale di Brescia. Tra le sue ultime volontà, vi è quella di fare erigere una tomba per sé e per il socio in affari Giuseppe Simoni, sul ronco “Flora”, nei pressi della chiesetta di San Floriano. Per lo scopo, l’ente indisse un concorso nel 1953 al quale partecipò anche Rodolfo Vantini con il progetto per un monumento dai toni scenografici, di stile neogotico: su una terrazza semicircolare s’innalza un tempietto con alto stilobate a pilastri angolari che regge la cuspide gotica; sullo sfondo è collocata una cortina di cipressi e di siepi sempreverdi. Agli angoli quattro edicole con le statue allegoriche del Commercio, dell’Agricoltura, delle Arti Belle e delle Arti Industriali. Il mausoleo venne terminato nel 1860, dopo la morte di Vantini, secondo il progetto originario. È detta "tomba del cane" poiché il sepolcro rimase vuoto, non potendo per legge essere seppellito nessuno fuori dal cimitero.