TISER - CHIESA SAN BARTOLOMEO

TISER, BELLUNO

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TISER - CHIESA SAN BARTOLOMEO

Le origini della chiesa di San Bartolomeo Apostolo a Tiser, comune di Gosaldo, risalgono alla seconda metà del XIV secolo ed è una delle chiese più antiche dell’Agordino. In stile gotico alpino, con un’unica navata e l’abside rivolta a oriente. Il primo documento che menziona l’attuale frazione di Tiser come “regola” è datato 1148; naturalmente, il territorio faceva riferimento alla Serenissima Repubblica di Venezia. Un legame antico, che segna l’identità del luogo e della sua comunità. Consacrata il 14 agosto 1568, come era consuetudine dell’epoca, attorno alla chiesa sorgeva il cimitero, che rimase in loco fino al 1815, quando i decreti napoleonici ne disposero l’allontanamento. All’epoca, la chiesa era officiata dai parroci di Agordo, mentre in seguito ebbe un sacerdote in comune con il vicino comune di Rivamonte Agordino. Nel 1662, a seguito di una petizione sottoscritta da tutti i valligiani, il vescovo di Belluno autorizzò lo smembramento dalla giurisdizione dell’arcidiaconale di Agordo, e Tiser divenne parrocchia con un proprio sacerdote. Un passo importante, che sancì l’autonomia religiosa della comunità. Al suo interno si possono ammirare elementi artistici di grande valore. Le otto vetrate policrome (1942), artisticamente lavorate, offrono un suggestivo filtraggio di luce, creando un’atmosfera intima e raccolta. Pregevoli i dipinti di Mario Barberis, pittore e illustratore romano (1893-1960). Entrando, lo sguardo viene subito catturato dal quadro medaglione sul soffitto, dove angeli sorreggono e accompagnano il santo patrono Bartolomeo verso Dio dopo il martirio. In basso, è raffigurato il paese di Tiser, benedetto da un angelo. Dello stesso autore sono anche i dipinti dei quattro evangelisti sulle vele della cupola e il grande affresco dell’Ultima Cena, situato sull’abside del coro. La sua capacità di narrazione visiva rende queste opere non solo un patrimonio artistico, ma un ponte tra storia e fede. Nel 1947, il fine decoratore bellunese Umberto Da Pos giunse a Tiser per proseguire i lavori del prof. Barberis, completando con maestria tutte le decorazioni e le rifiniture. Un’attenzione ai dettagli che si percepisce ancora oggi, nel raffinato equilibrio tra arte e spiritualità. Dello scultore Valentino Besarel, originario della Valle di Zoldo (1829-1902), sono le statue di San Pietro e San Paolo, collocate ai lati dell’altare maggiore, e la grande corona in legno dorato che sovrasta l’altare. Besarel realizzò anche il vecchio altare ligneo, sostituito nel 1962 con l’attuale altare in marmo, di grande pregio, opera dello scultore bellunese Alberto Fiabane. Tre le cappelle laterali ai fianchi della navata centrale, dedicate alla Madonna, a San Giuseppe e alle Anime. Ai lati dell’altare, sulla destra la sacrestia, mentre sulla sinistra si trova la cappella/grotta dedicata alla Beata Vergine di Lourdes (1925). Un angolo raccolto e suggestivo, che invita alla preghiera e alla riflessione. L’organo Pugina del 1910, restaurato e riattivato nel 2001 dopo anni di inattività, è collocato sul soppalco sopra l’ingresso. Un suono che, tornato a vibrare, riporta con sé echi di un passato mai dimenticato. Le campane, sottratte dagli austriaci in tempo di guerra per essere fuse e trasformate in cannoni, furono rifuse al termine del conflitto, utilizzando lo stesso materiale bellico, e nel 2019 tornarono sul campanile. La tempesta Vaia dell'ottobre 2018 divelse parte del tetto della chiesa, causando ingenti danni alla struttura e alle opere d’arte custodite all’interno. Dopo impegnativi lavori di restauro il 24 luglio 2021 la chiesa è stata riaperta.

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