Lasciata Soncino dalla porta orientale e dirigendo verso nord, si risale il terrazzo alluvionale dell'Oglio. Dopo un paio di chilometri, mentre lo scoscendimento verdeggiante verso il fiume scorre a destra della strada, sulla sinistra si raggiunge un complesso noto come Il Tinazzo.
Dalla strada, l'elemento immediatamente percepibile è una chiesetta con semplice facciata a capanna risalente probabilmente alla fine del XIV sec., Santa Maria della Neve. Essa costituisce con gli edifici dellazienda agricola, che gestisce i terreni circostanti, ed un ampio parco di circa due ettari il complesso noto come il Tinazzo, probabilmente a ricordare un qualche piccolo avvallamento, che procurava ristagno di acque.
La piccola chiesa è interamente affrescata con immagini della Vergine (in buona parte certamente ex-voto) espressione di una cultura religiosa assai pervasiva in un contesto agricolo non prospero, ma dignitoso.
Accedendo al Parco dal cancello immediatamente a sinistra si viene immessi in uno spazio probabilmente concepito per il diletto almeno dal XVI sec., che venne arricchito con limpianto di numerose essenze esotiche, tuttora pienamente conservate, probabilmente nel XVIII sec. Un completo, ulteriore rimaneggiamento - pur rispettoso dei caratteri esistenti - fu eseguito secondo canoni romantici nella prima parte del XIX sec. A quest'epoca si deve anche un piccolo edificio con torre in stile neo-gotico, utilizzata forse anche come punto di osservazione dell'avifauna, specialmente di passo.
Oggi il Parco è aperto al pubblico ed è integrato da un apprezzato ristorante, che serve qualificati cibi della cucina locale.