I terrazzamenti di Vetto rappresentano un unicum paesaggistico di inestimabile valore che caratterizza un angolo della Val d’Enza all’interno della Riserva MAB Unesco dell’Appennino tosco-emiliano e del Paesaggio Protetto della collina reggiana - Terre di Matilde.
I terrazzamenti sono stati realizzati sui versanti esposti a sud, sud-ovest adiacenti al nucleo più antico del paese (il Castello), a quote variabili tra 450 e 570 m.s.l.m. e sono tra i pochissimi paesaggi terrazzati in Emilia Romagna dove si è ripreso a coltivare dopo decenni di abbandono totale, grazie ad un progetto di recupero illuminato che ha puntato sulla sinergia tra pubblico e privati. I versanti sono oggi nuovamente accessibili grazie al restauro della rete sentieristica e il loro risanamento ambientale ha consentito l’impianto di nuove coltivazioni sperimentali.
Dalle ricerche effettuate pare che i massicci muri a secco dei terrazzamenti di Vetto siano stati costruiti tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX.
Vetto (dal latino vectus, condotto, trasportato) sorge lungo la direttrice di collegamento di origine romana tra Parma e la Lucchesia, ed è proprio dalla Toscana, attraverso i passi appenninici, che arrivarono le tecniche per la realizzazione delle sistemazioni a terrazze con muri a secco,
La ragione per cui gli abitanti di Vetto hanno realizzato una ciclopica sistemazione dei versanti con chilometri di muri a secco e di sentieri va ricercata nella singolarità pedo-climatica di questi versanti (protetti dai venti freddi dal monte Faillo ed esposti in modo molto favorevole) che favorisce un microclima molto particolare con temperature e valori di evaporazione tali da rendere praticabili coltivazioni inconsuete per le quote altimetriche locali, quali quella del cappero.
I muri a secco sono stati realizzati con grande perizia costruttiva, utilizzando grossi blocchi di arenaria. Vari muri sono stati impostati proprio sui blocchi di arenaria che emergono dal terreno e le dimensioni inusuali di talune pietre presenti nei muri dimostra che certamente esse sono state recuperate in loco. L’altezza dei muri varia da 1 metro a più di 3 metri. L’altezza e la consistenza di questi muri a secco è decisamente più rilevante rispetto a quelli di molte altre zone dell’Appennino e ciò conferisce caratteri di unicità e peculiarità al sistema dei terrazzamenti di Vetto. ..
Come testimoniano le fotografie d’epoca, i versanti terrazzati di Vetto hanno una forte valenza identitaria per gli abitanti del luogo, poiché raccontano la storia e la cultura del paese, e al contempo hanno una spiccata valenza paesaggistica immediatamente percepibile da ogni persona: è quindi un dovere di tutti salvaguardarli.