Il complesso delle cosiddette Grotte (o Terme) di Catullo è posto sull'estremità settentrionale della penisola di Sirmione, sulla costa meridionale del lago di Garda. Da questa particolare posizione si gode di una splendida vista panoramica che abbraccia sia la riva veneta, sia la riva lombarda del lago.
Questo spettacolare sito archeologico conserva i resti di una villa romana e per questo rappresenta l'esempio più grandioso di edificio privato di carattere signorile di tutto il Nord Italia. Il termine grotte, risalente al Rinascimento, è dovuto al fatto che le strutture internate o crollate dell'edificio, ricoperte di vegetazione, somigliavano a cavità naturali. Una tradizione risalente al XV-XVI secolo ha identificato questo complesso come la villa di famiglia di del famoso poeta latino Catullo (I secolo a.C.); tuttavia, basandosi sui versi del poeta stesso, è certo che egli possedesse una residenza a Sirmione, ma che fosse proprio il complesso in questione è soltanto possibile.
La villa, che ha pianta di forma rettangolare (m. 167 x 105), con due avancorpi sui lati brevi, copre un'area complessiva di oltre due ettari. Per superare l'inclinazione del banco roccioso su cui furono appoggiate le fondazioni dell'edificio, vennero creati grandi vani di costruzione, mentre in alcune zone si resero necessarie opere imponenti di taglio della roccia.
I resti attualmente conservati si trovano così su livelli diversi: del settore settentrionale ad esempio sono rimaste solo le grandiose costruzioni, mentre nulla è conservato dei vani residenziali, crollati già in antico. La Soprintendenza ha iniziato nel 1939-40 gli scavi e i restauri e nel 1948 ha acquisito tutta l'area, permettendo la tutela del complesso immerso nel suo ambiente naturale. Indagini recenti hanno consentito di accertare l'esistenza di un precedente edificio al di sotto dei vani del settore meridionale.