Si tratta di un edificio dalle vaste dimensioni a cui si accede dal sagrado della Cattedrale e che si estende sotto di essa fino alla via Garibaldi. Dal suo interno è possibile scorgere le fondamenta della fontana dell’Elefante e il fiume Amenano. Diversi scavi hanno fatto ipotizzare però che in realtà l’area occupata fosse molto più ampia e che comprendesse addirittura anche piazza San Placido e piazza Università. Il complesso termale venne sepolto dall’eruzione del 1669 e dal successivo terremoto del 1693, finchè non rivide la luce nel Settecento per volontà del Principe di Biscari, Ignazio Paternò Castello. Il nome dell’impianto è stato individuato grazie all’iscrizione su una lastra di marmo databile alla prima metà del V secolo e attualmente esposta al Museo Civico del Castello Ursino.
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