Una selva di colonne, 9 sulle fronti e 18 sui lati lunghi, circonda una cella (naos) aperta a Est verso il colonnato del vestibolo (pronaos) e terminante sul versante opposto con un vano, chiuso verso Ovest (adyton) accessibile soltanto dalla cella, bipartita da una fila centrale di colonne. Dallo studio delle tracce superstiti si ipotizza che il fregio fosse realizzato da triglifi a rilievo e il frontone fosse dotato di decorazione pittorica. Un coronamento in terracotta policroma sovrastava l’elevato dell’edificio. Iniziato intorno alla metà del VI sec a.C., l’edificio fu concluso intorno al 530-520 aC. Ci furono trasformazioni: la cella, in origine dotata a Ovest di un vano con tre colonne in antis come il fronte del pronao, fu trasformata e il vano, reso accessibile solo dalla cella, fu destinato a ospitare la statua di culto, mentre fu innalzato il pavimento del naos. Le ragioni delle modifiche furono dovute a mutamenti del culto e dei riti con processioni all'interno per 1 solo dio venerato.