La struttura, ubicata a Punta d'Olmo in Contrada Gancia presso Riposto, databile nella prima metà dell'800, oltre a servire da stazione per le telecomunicazioni, era adibita all'alloggio degli addetti che presidiavano il telegrafo, dipendenti dal Ministero della Marina del Regno delle Due Sicilie.
I documenti dell’Archivio di Stato di Palermo, pubblici su internet, parlano del telegrafo di Punta D’Olmo già nel 1829 (3 ottobre del 1829) Sulla poca veridicità delle imputazioni del Segnalatore Vincenzo Cangemi addetto al posto telegrafico di Punta dell’Olmo.
Un documento del 1818 (Ordinanze della real marina del Regno delle Due Sicilie) attesta, nell’elelencare i telegrafi ottici(Di Chappe) in funzione in Sicilia, anche quello di Riposto Punta d’Olmo.
Pochi anni addietro, dalla messa di dominio pubblico dei documenti citati, si è riscoperta e localizzata la postazione telegrafica. Il telegrafo al suo interno non è più presente e l’abitazione è passata in mano ai privati, che vogliono vendere l’immobile. Grazie al rinvenimento di un antica mappa “indicante le linee telegrafiche nel Regno delle Due Sicilie” risalente al 1860, ci siamo resi conto che il Sud Italia aveva una rete di telecomunicazioni veramente imponente, tra cui quella di Punta D’Olmo” Si apprende dal Comitati Due Sicilie. Ma un altro indizio che dice parecchio sullo stato di avanzamento della tecnica nel Regno, ce lo da ancora la cartina telegrafica della Sicilia, le due linee rosse che attraversano il Canale di Sicilia rappresentano i cavi telegrafici sottomarini che collegavano la Sicilia, tramite Marsala e Pozzallo, a Malta.
Oltre a servire da stazione per le telecomunicazioni, lo stabile era adibito all’alloggio degli “uffiziali interpreti” che presidiavano il telegrafo. Sul pavimento della torretta è stato rinvenuto un caposaldo della marina militare, di epoca fascista, che dimostra come il punto fosse strategico dal punto di vista panoramico, infatti è collocato nell’unica zona in cui è possibile vedere contemporaneamente sia Acireale che Taormina(luoghi in cui si trovano i telegrafi adiacenti) I capisaldi venivano piazzati per fare i calcoli trigonometrici per la realizzazione delle cartine topografiche civili e militari, dove oggi si trova il “tappo” del caposaldo, fino alla fine dell’800 sbucava l’asta del telegrafo ottico.