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Teatro del '700 in centro a Pisa.
VADEMECUM STORICO ARTISTICO TEATRO ROSSI Se non ci si scrivesse al di fuori Questo è un Teatro, nemmeno Edipo ne indovinerebbe l'uso cui è destinato Francesco Milizia, 1771 Inaugurazione 1771 Inizio 1770: il capomastro pisano Maurizio Cecconi si offre di costruire a sue spese un nuovo teatro a Pisa, con l'appoggio granducale dei Lorena, che favoriscono il progetto con una serie di concessioni al costruttore e il pagamento delle spese per il proprio palco e i relativi annessi da parte di Pietro Leopoldo. Il progetto di Cecconi è piuttosto dettagliato; il teatro sarebbe sorto nell' Orto della Dispensa Vecchia; la collocazione dell'edificio ne condiziona la planimetria, imponendo l'irregolarità della pianta nella zona del palcoscenico. La scelta di tale collocazione decentrata e sfavorevole (anche a causa delle vie che chiudono e soffocano l'area edificabile), era probabilmente dovuta alla vicinanza delle proprietà della famiglia Prini. Si trattava di una famiglia di nobili funzionari del Granducato, i quali in seguito alla costruzione acquistarono il teatro, prima solo in parte, poi l'intero edificio. Si può vedere nell'angolo della facciata ancora lo stemma della famiglia. I progetto definitivo del teatro sarà firmato da Zanobi del Rosso, al quale va attribuita l'ideazione dei due caratteristici archi a sesto acuto che sovrastano la scena, utilizzati per ovviare alla dissimmetria del palcoscenico: senza tali archi la copertura della zona sarebbe stata effettuata con capriate dissimetriche, soluzione che si è preferito evitare. Inaugurazione: 18 maggio 1771 1798-1820: l'Accademia dei Costanti succede alla famiglia Prini nella proprietà e gestione del teatro. A questo periodo risale la decorazione dei palchi, del soffitto della platea e dell'ingresso ad opera di Antonio Niccolini. 1822: dopo una breve amministrazione da parte della cosiddetta Università dei Palchisti, viene fondata l'Accademia dei Costanti, che acquista il teatro (in parte formata da nobili pisani già membri dei Costanti). Nel periodo immediatamente successivo al loro insediamento venne modificata la struttura dei locali d'ingresso da parte di Alessandro Gherardesca. Nel 1843 altri interventi pittorici furono commissionati a Benvenuto Brazzini. Nel 1853 recitò per la prima volta in questo teatro l'attore livornese Ernesto Rossi, a cui in seguito venne dedicato. 1878: nuovi lavori di ammodernamento. L'accademia dei Costanti è sciolta 1912: nuovi lavori. Il quarto ordine viene trasformato in galleria, decorata con un'elegante balaustra liberty in ferro battuto. la gestione è privata, e le difficoltà economiche sono crescenti col passare degli anni: nel 1940 la Società del Teatro Rossi dichiara fallimento e il teatro viene messo all'asta. La Cassa di Risparmio di Pisa compra l'edificio, per poi venderlo nel 1942 alla federazione fascista locale. Dopo la fine della guerra il teatro diviene di proprietà statale, dopo un breve passaggio tramite il CLN. Dal 1946 al 1955 il teatrro fu affittato dal comune di pisa e dato in gestione a Luigi Bellini: durante questo periodo venne piegato a vari usi (inclusi incontri di pugilato e proiezioni cinematografiche, per realizzare le quali si realizzò una cabina nelle sale granducali, operazione che ne ha danneggiato gli affreschi). 1956: una serie di interventi massicci da parte del Genio civile comporta la sostituzione della volta in legno della sala con una armatura metallica che sostiene una rete di acciaio e cemento, la sostituzione della copertura in legno (affrescata) della platea con una in cemento armato di tipo industriale, la rimozione della pavimentazione in legno della sala, sostituita con un massetto di cemento e altri interventi sul palcoscenico, tutti accomunati dalla sostituzione del legno col cemento. Tutti questi interven