TEATRO PONCHIELLI

CREMONA

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TEATRO PONCHIELLI
La storia del Teatro Ponchielli risale al 1747, quando un gruppo di nobili volle dotare la città di Cremona di un nuovo teatro dopo la trasformazione dell’Ariberti in oratorio religioso. Nacque così il teatro “Nazari”, poi “Teatro della Società” o della “Nobile Associazione” quando fu acquistato dai palchettisti nel 1785. Nel corso dell’Ottocento alcuni incendi ne danneggiarono la struttura ma i tempestivi interventi di Luigi Canonica e, successivamente, di Faustino Rodi e Luigi Voghera garantirono la sopravvivenza del teatro che divenne uno dei più importanti d'Europa. A inizio Novecento si registra la dedica ad Amilcare Ponchielli, il maggior operista cremonese, e, dopo l’acquisizione da parte del Comune nel 1986, il radicale intervento di restauro e adeguamento tecnologico del complesso, che divenne Fondazione nel 2003. Superate le colonne d'ingresso si accede al foyer e alla platea. Il ridotto è scandito da due grandi colonne e ospita il busto di Amilcare Ponchielli, a cui è dedicata l'adiacente "sala rossa". Qui sono esposti due strumenti da lui utilizzati e un dipinto raffigurante il sipario con l'Allegoria della storia della musica, realizzato da Antonio Rizzi nel 1891. Il teatro Ponchielli fu uno dei primi teatri italiani a essere dotato di luce elettrica e il suo imponente lampadario viene issato in cupola grazie a una carrucola fissa ancora funzionante
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