Il Teatro Feronia, progettato da Ireneo Aleandri (1823-1827) fu edificato nel luogo in cui sorgeva il teatro condominiale (1740), opera dell’Architetto Domenico Bianconi. I palchi sono dipinti con motivi di putti, maschere e festoni. Il loggione presenta unghiature bibienesche. Il soffitto è decorato con figure femminili raffiguranti le muse. Uno splendido lampadario sostituisce l’originario rosone su cui erano dipinti il Tempo e l’Utilità. Il sipario (1823) rappresenta la sacerdotessa Camurena Celerina nell’atto di liberare uno schiavo davanti al tempio della dea Feronia. Le decorazioni, compreso il sipario storico, sono state realizzate da Raffaele Fogliardi su bozzetti di Filippo Bigioli. Il palazzo di città, costruito come sede del governo cittadino nel 1764 su progetto dell’Architetto Clemente Orlandi ha il piano di rappresentanza di rilevante valore artistico, con sale ottocentesche decorate e arredate. La sala degli stemmi propone gli scudi gentilizi delle famiglie di Sanseverino. La sala maggiore ora sala consiliare, ha il soffitto affrescato con scene di Najadi e Tritoni. Le pareti presentano due grandi tele dipinte da Mariano Piervittori (1884) raffiguranti Bartolomeo Eustachio e Eustachi Divini. Le tre sale attigue custodiscono la collezione Bigioli. Filippo Bigioli pittore e incisore (San Severino 1798 - Roma 1878) figlio dello scultore Venanzio svolse la sua attività tra le Marche e Roma lasciando nella nostra città diverse pale d’altare e una serie di dipinti tra cui i bozzetti danteschi.