Nel 1905 venne affidato ad Arturo Prati, esponente emiliano del rinnovamento modernista, il progetto del teatro comunale. Era presente un solo ordine di palchi, più altri tre centrali nell'ordine superiore affiancati da semplici gradinate, e più in alto ancora, un loggione centrale con colonne e ringhiere in ferro. L'esterno del fabbricato di aspetto sobrio e maestoso caratterizzato da un rivestimento a bugne, contrastava con l'eleganza e la modernità del suo interno. La carenza di palchi e la mancanza dell'impianto di riscaldamento, portarono alla completa trasformazione del teatro negli anni 1923-24 su progetto di Emilio Giorgi che propose un impianto più tradizionale con tre ordini di palchi e la balconata di loggione. Fu ampliato anche il boccascena e della struttura originaria rimasero la volta decorata a motivi floreali di ascendenza secessionistica e l'atrio, caratterizzato da un balconcino liberty in ferro battuto. Il terremoto del 2012 ha danneggiato il teatro, ora inagibile.