Napoli oggi possiede l’unico museo d’arte contemporanea con pubblico garantito, e a un costo sostanzialmente nullo”.
Le “Stazioni dell’Arte” sono state progettate da architetti di fama internazionale: Gae Aulenti, Fuksas, Atelier Mendini, Oscar Tousquets Blanca, Dominique Perrault, Álvaro Siza e Eduardo Souto de Moura. Inoltre con un progetto coordinato da Achille Bonito Oliva, le stazioni ospitano, nei propri spazi interni ed esterni, duecento opere di arte contemporanea, con interventi tra gli altri di: Jannis Kounellis, Joseph Kosuth, Mimmo Paladino, Sol Lewitt, Mario Merz.
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Inaugurato a Napoli il MAM, Museo Aperto Metropolitana
Sarà inaugurato, a Napoli, un nuovo museo, il MAM, Museo Aperto Metropolitana Napoli, costituito dalle Stazioni dell’Arte della metropolitana di Napoli.
Philippe Daverio: “Napoli oggi possiede l’unico museo d’arte contemporanea con pubblico gaantito, e a un costo sostanzialmente nullo”.
Le “Stazioni dell’Arte” sono state progettate da architetti di fama internazionale: Gae Aulenti, Fuksas, Atelier Mendini, Oscar Tousquets Blanca, Dominique Perrault, Álvaro Siza e Eduardo Souto de Moura. Inoltre con un progetto coordinato da Achille Bonito Oliva, le stazioni ospitano, nei propri spazi interni ed esterni, duecento opere di arte contemporanea, con interventi tra gli altri di: Jannis Kounellis, Joseph Kosuth, Mimmo Paladino, Sol Lewitt, Mario Merz.
Nel 2017, le Stazioni dell’Arte sono state visitate da 176.000 turisti, indipendentemente dai viaggiatori e dai pendolari quotidiani.
La valorizzazione di questo patrimonio in un museo aperto a tutti, è stato affidato a CoopCulture; CoopCulture, unitamente a Metropolitana di Napoli S.p.A.; entrambe daranno vita a una Fondazione per il MAM.
Per l’implementazione del progetto è stato stanziato un investimento di circa 800.000 euro, da realizzare tra il 2019 il 2023, destinato all’acquisizione di tecnologie innovative e ulteriori opere.
In questo contesto, le stazioni più belle sono quelle della Linea 1 che da Piscinola arriva a Piazza Garibaldi, con le stazioni: Vanvitelli, Materdei, Quattro Giornate, Salvator Rosa, Cavour, Dante, Toledo, Municipio e Università (più volte premiate come stazioni più belle d’Europa).
I primi scavi iniziarono in epoca greca nel 470 a.C., per le esigenze di approvvigionamento idrico e per la necessità di recuperare materiale da costruzione per erigere gli edifici di Neapolis. Nei secoli successivi fu edificato un acquedotto ampliato dai Romani.
Napoli si sviluppò nel 1266, con l’arrivo degli Angioni, che portarono una grande espansione urbanistica a cui, ovviamente, corrispose un incremento dell’estrazione del tufo dal sottosuolo. In un altro periodo, tra il 1588 e il 1615, per ottemperare alla proibizione d’importare materiale edile dall’esterno, furono eseguiti ulteriori scavi del sottosuolo. Durante la guerra, furono allestiti, nel sottosuolo di Napoli, 369 ricoveri in grotta e 247 ricoveri anticrollo.