Sulla parte più estrema della penisola flegrea, a circa sedici chilometri da Napoli, il Monte di Procida, conosciuta come la terrazza dei Campi Flegrei.
L’area, detta fino all’alto medioevo Monte di Miseno, cambiò lentamente il suo nome fino a giungere a quello attuale, dopo che con la distruzione del porto di Miseno, l’area passò sotto la giurisdizione dell’isola di Procida da cui è separata da uno stretto tratto di mare. Al largo, in direzione ovest si trova invece l’Isolotto di San Martino unito al promontorio da un ponte e da un tunnel.
Oltre alle innumerevoli bellezze naturalistiche e al caratteristico centro storico, merita una visita la chiesa di Chiesa dell’Assunta in Cielo. Edificata nel XVIII secolo, conserva al suo interno una veneratissima immagine delle Vergine, da molti ritenuta miracolosa.
Monte di Procida è interessante anche dal punto di vista archeologico, Recentemente, infatti, durante la realizzazione di opere stradali sono emersi in piazza di Cappella due sepolture appartenenti ad ufficiali della marina romana.
ACQUAMORTA E LA SUA LEGGENDA
Tra le tante bellezze naturali c’è la spiaggia di Acquamorta che si fa spazio tra le insenature di Monte di Procida, con uno splendido porticciolo che guarda Procida. Un luogo molto suggestivo con un panorama mozzafiato sull’isola di Procida che si trova ad un palmo di mano. Questo strano nome, sembra derivare dal fatto che, essendo abbracciate dall’insenatura, quelle acque, non subiscano delle forti correnti.
La leggenda – tra i pescatori del luogo, si racconta che una giovane e bellissima fanciulla di nome Acqua sfuggisse alle pressioni paterne e si rifugiasse proprio su questa spiaggia per un tuffo e un po’ di pace. Un giorno, però, si spinse troppo al largo e un giovane pescatore procidano la salvò tra le onde. Da quel giorno la barchetta di Giosuè attraccava tutti i giorni su questa spiaggia, per poter vedere la fanciulla. Un giorno, però, Giosuè perse la vita in una tempesta. Acqua si uccise, gettandosi in mare, nella speranza di ricongiungersi al suo amore. Il suo corpo, dicono, non fu mai trovato. Da allora, la spiaggia si chiama proprio così: “Acqua morta”.
Monte di Procida Torrefumo
Tra il molo Marina di Acquamorta e Miliscola, c’è l’oasi di Torrefumo un percorso che costeggia la rada e il promontorio montese. Pezzo forte della passeggiata è la lugana, uno specchio d’acqua dove è possibile vedere i piccoli pesciolini saltare e nidificare uccelli.