Costruita nel 1913 nelle immediate vicinanze della Centrale Idrodinamica, è rimasta in funzione fino al 1989: era destinata alla trasformazione dell’energia elettrica che arrivava alla tensione di 27000 volt e veniva trasformata a 2000 o 220 volt per i diversi usi del punto franco compreso quello dell’illuminazione che fino al 1913 avveniva attraverso semplici lampade a gas.
All’interno dell’edificio sono visibili i grandi quadri di manovra e i trasformatori, nonché la disposizione dell'arredo originaria preziose testimonianze di archeologia industriale. All’esterno le facciate, impreziosite da cornici aggettanti, mensole angolari, finestre ad arco e cornici di pietra, mostrano come sia possibile integrare la funzionalità con un ornato semplice, ma sofisticato. Causa l’enorme peso dei macchinari, tra i quali un trasformatore di 8,5 t, le fondazioni, i solai, le travi e i pilastri sono in cemento armato, assoluta avanguardia. Il Porto costituiva in effetti una sorta di “laboratorio” avanzatissimo in Europa per lo studio e l’impiego di nuove tecniche edilizie e nuovi materiali.