Percorrendo le antiche mulattiere che si snodano sinuose e lente lungo le pendici del colle Aita, ci si trova in un crocevia di storia che abbraccia, in un colpo d’occhio, un arco temporale che supera i tre millenni. In questi luoghi una natura amena e la pietra bianca, scolpita dalla fatica dell’uomo, sorgeva l’antico abitato di Sortino, una perla incastonata tra le possenti pietre di Pantalica e il monte Aita, un centro rigoglioso circondato da fiumi, torrenti e boschi, che prosperò fino al 1693, quando fu raso al suolo dal disastroso terremoto che colpì tutto il Val di Noto. Dopo il sisma, la nuova città fu edificata sul pianoro soprastante dove tutt’ora esiste, ma il sito non fu mai completamente abbandonato e sono molti i resti della città medievale che ancora oggi si possono ammirare inserite in un contesto paesaggistico di notevole valore. La Sortino Diruta si trova incastonata tra la Sortino “Nuova” edificata dopo il 1693 e la riserva Naturale Orientata della Valle dell’Anapo.