L'originaria chiesa parrocchiale di San Giacomo, risalente al XIII secolo, sorgeva in località Brè, non lontano dall'attuale cimitero di Soragna.[1]
Nei secoli successivi la sua importanza aumentò, tanto che alla fine del XVII secolo divenne sede di vicariato foraneo; per questo intorno alla metà del XVIII secolo l'arciprete Giuseppe Mazzieri ne decise lo spostamento nel centro del paese, in un nuovo edificio progettato in stile barocco dall'architetto Ottavio Bettoli;[1] i lavori di costruzione, avviati nel 1755, furono conclusi nel 1762, mentre nel 1765 furono completate le decorazioni degli esterni; la cantoria fu aggiunta nel 1768, mentre gli interni furono terminati nel 1769.[2]
Tra il 1825 e il 1826 furono restaurati i cornicioni esterni e la lanterna della torre campanaria, mentre nel 1829 fu ampliato e modificato il presbiterio su progetto dell'architetto Luigi Voghera, che disegnò anche un nuovo altare maggiore.[2]
Nel 1831 il campanile fu danneggiato da un violento nubifragio; nel 1838 furono avviati, su progetto del geometra Ferdinando Ghinelli, i lavori di ristrutturazione della torre, che fu completata nel 1853 con la copertura in cotto.[2]
Il 3 maggio del 1874 la chiesa fu solennemente consacrata.[2]
Nel 1928 fu restaurata la facciata con la modifica della aperture laterali.[2]
Nel 1931 l'arciprete Bonfiglio Conti incentivò l'elevazione del tempio a santuario diocesano.[3] Nel 1934 furono avviati i lavori di sistemazione degli interni su progetto dell'architetto Camillo Uccelli, che si occupò del pavimento, dei rivestimenti e della balaustra in marmo, oltre che del nuovo altare maggiore dedicato alla Sacra Famiglia di Nazareth; furono nello stesso tempo realizzate dal pittore Pietro Ragazzini le decorazioni degli interni, su disegno di Giuseppe Moroni; nel 1935 fu inoltre sostituito il fonte battesimale nella cappella, la cui volta fu affrescata da Alberto Tadè.[2] Il 10 giugno del 1939, al termine dell'opera, grazie all'interessamento dell'arcivescovo Evasio Colli la chiesa fu elevata a santuario.[3]
Tra il 1958 e il 1960 fu infine sopraelevata, su progetto dell'ingegner Luigi Angelini, la torre campanaria danneggiata da un fulmine,[2] nella cui cella furono riposizionate le otto campane del 1934.[1]