La chiesa di S. Michele Arcangelo in Gaium fu edificata nel XII sec. su preesistenze di epoca longobarda (come lascia pensare anche il toponimo del paese, che deriverebbe da l termine longobardo “gahagium” che significa bosco).
Edificata in mattoni, pietre calcaree e ciottoli di fiume, la chiesa testimonia la presenza di più fasi architettoniche.
Nel corso del XV sec. l’edificio è stato ampliato con l’abbattimento dell’abside romanica e la costruzione di un presbiterio più profondo e la creazione di una nicchia sul fianco settentrionale.
Nel 1460, anno della visita pastorale di Matteo Canato, vescovo di Tripoli e luogotenente del vescovo di Verona Ermolao Barbaro (1453-1471), la chiesa di S. Michele è dotata di fonte battesimale. Tuttavia persiste ancora qualche legame con la pieve matrice di Cisano.
Nel 1562 si registra un altro intervento di ampliamento e rinnovamento, operato dai Conti Gaioni, famiglia che prese il proprio nome dal paese, allora chiamato Gaion.
La cappella di epoca romanica, ampliata nel XV sec., fu inglobata nel nuovo edificio.
Nel corso della II Guerra Mondiale la chiesa fu bombardata, parzialmente distrutta e abbandonata. Tra il 1950 ed il 1951 l’edificio fu restaurato ad opera della Soprintendenza. Le strutture superstiti giunte fino a noi sono: la sagrestia, una cappella laterale e la torre campanaria di epoca romanica.