Un documento ufficiale del 967 riporta la cessione a un ebreo anconetano di unum spatium terrae anche se autorevoli pareri concordano su presenze ebraiche già all'indomani della diaspora. Da allora quella della repubblica marinara marchigiana è stata una comunità seconda solo a quella romana grazie ai floridi gruppi che vi commerciavano. Le sei sinagoghe costruite testimoniano proprio la vitalità di questo popolo di difendere le proprie radici in un contesto sociale davvero composito.
Dal 1876 in via Astagno, cuore dell’antico ghetto ebraico, convivono le sinagoghe levantina e italiana che si distinguono per le alte vetrate che si affacciano ad arco. Entrando al n° 14 gli occhi sono suggestionati dal tripudio di legni e stucchi dorati e di simboli altamente significativi.
Conoscere questo spaccato della storia dorica consente di comprendere quanto questo abbia arricchito le società che si sono avvicendate e quanto quella ebraica abbia plasmato scorci e vicoli del nostro capoluogo.