La sinagoga di Alessandria è il risultato della trasformazione di un edificio preesistente collocato nel cuore dell’ex ghetto.
Come avvenne in molte città, la Comunità volle celebrare l’Emancipazione del 1848 erigendo un nuovo tempio monumentale, simbolo dell’integrazione nella società locale. L’edificio fu inaugurato nel 1871, dopo quattro anni di lavori. Si tratta di un’architettura eclettica con influenze neogotiche, specialmente nell’imponente facciata scandita da finestre ad arco e coronata da pinnacoli.
In seguito alle devastazioni naziste del 1944 gli arredi della sinagoga andarono distrutti. Dopo la guerra, furono sostituiti con quelli provenienti dalle sinagoghe smantellate di Nizza Monferrato e Acqui Terme.