I locali semipogei appartengono al settecentesco Convento dei Padri Lucchesi, o del Carmine, annesso alla omonima chiesa che ne costituisce la testata monumentale. Si tratta di un complesso di ambienti che coprono tutta l’area di impianto del vecchio convento, a sua volta innestato su preesistenze più antiche, sia medievali che romane. La presenza di una porzione di mura di età romana, con paramento in opera mista, nella zona di collegamento tra due settori, rimanda infatti ad una fabbrica di fitta stratificazione. Gli ambienti sono coperti da robuste volte in mattoni, a crociera e a botte, a loro volta sorrette da grossi pilastri; questi ultimi sono raccordati in sommità da arcate che accompagnano la successione dei vani e ne definiscono forma e dimensioni. E' probabile che oltre al ruolo di magazzini e depositi svolgessero anche la funzione di raccolta delle acque, come testimonia la presenza di almeno due cisterne.