Il Semaforo di Capofigari di Golfo Aranci in provincia di Olbia-Tempio è uno degli angoli più suggestivi della Gallura. Il Semaforo è un'antica fortezza, ex Marina Militare, costruita sulla sommità di Capo Figari. L’attuale struttura è composta da una torretta circolare - il vecchio semaforo - e da un fabbricato che ospitava gli alloggi militari. Parte integrante del sistema di fari e semafori segnalatori della Regia Marina, aveva il compito di comunicare e fornire indicazioni sia per le navi di passaggio che per quelle sulla rotta per Olbia. Tale funzione veniva esercitata mediante l’utilizzo di combinazioni di bandiere, segnali o apparati semaforici ad asta. Nel 1905 venne acquistato dalla Difesa che vi integrò una funzione di vedetta e avvistamento. In questa ex struttura militare, l’11 agosto 1932 Guglielmo Marconi sperimentò l'invio di segnali a onde corte per radiocomunicazioni, cosiddette microonde nella frequenza dei 500 megahertz, riuscendo a collegarsi con l'osservatorio geofisico posto a 760 metri sul livello del mare di Rocca di Papa, a Roma, tramite la nave Elettra che era in navigazione nelle acque di Golfo Aranci. La riuscita di questo esperimento segnò in parte lo sviluppo delle comunicazioni e portò le grandi navi, entro pochi anni, alla dotazioni di apparecchi radio sempre più sofisticati, in grado di trasmettere tra i vari porti e con gli altri battelli in navigazione senza più necessità delle stazioni semaforiche, che caddero inesorabilmente in disuso. Questa sorte colpì anche l’osservatorio di Capofigari: la sua attività durò ancora pochi anni, col potenziamento delle funzioni di vedetta durante l’ultima guerra, fino al progressivo abbandono. Nel 2006 è passato dalle Forze Armate all’Agenzia Conservatoria delle Coste della Sardegna. Oggi è meta di numerosi escursionisti che si inerpicano lungo gli oltre tre chilometri di ripido sterrato per ammirare la cornice naturalistica e lo splendido panorama che fa da sfondo. Dal 1995 “rivive” per un giorno all’anno grazie alla bizzarra ma suggestiva cerimonia dell’International Marconi Day, in cui alla fine di aprile gruppi locali di radioamatori ripercorrono collegamenti e trasmissioni tra più di 60 stazioni storiche marconiane in Italia e nel mondo. La raccolta voti è sostenuta da un comitato di cittadini che ha a cuore la rinascita di questo luogo e la conservazione della sua memoria, contrastando lo stato di degrado in cui versa da diversi anni.