La contrada prende il nome dalla vecchia chiesa di San Martino, non più esistente (fu inglobata nella, a sua volte, chiusa, chiesa di San Michele). Occupa i locali dell’abbondanza dell’antico convento degli Agostiniani, che lasciarono la città nel 1810. Nel salone, coperto da eleganti volte a crociera, sono intatti l’antico spazio per la piguatura dell’uva e il cunicolo per la conservazione delle botti. Nel locale sono anche conservate alcune pietre tombali delle tombe gentilizie delle famiglie nobili della Contrada, un tempo in Sant’Agostino. Come contrada della Contesa nel suo stemma campeggia, su campo verde, un cavallo rampante bianco. La Contrada San Martino non si è ancora aggiudicata un’edizione in cui sono stati concessi dall’Ente Contesa, gli appellativi di sorta; ha però conseguito la vittoria dell’edizione speciale della Contesa del Giubileo anno 2000 e lo stemma delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia concesso dalla Presidenza della Repubblica (anno 2011).