SARNA

CHIUSI DELLA VERNA, AREZZO

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Molti e ben visibili sono i fabbricati di origine medievale: Ancora adesso si possono notare l’andamento circolare delle mura che lo circondavano, specialmente nel settore che guarda verso sud-est, il lato dell’unica porta di accesso. Tale porta è una vera e propria “Torre Portaia” che si raccorda armonicamente con i fabbricati adiacenti per formare una ininterrotta delimitazione del perimetro del Castello. All’interno della porta castellana, si possono notare due piani, uno con solaio in legno, l’altro in muratura, poggiante sopra l’arco. Si sono perse le tracce delle parti in legno che completavano tale struttura, ma si può vedere ancora molto bene, in un fabbricato adiacente, una porta, attualmente tamponata, che consentiva l’accesso diretto al ballatoio in legno. Il palazzo dell’abate, che si affaccia sulla piazzetta della chiesa e domina tutto il borgo, era anticamente una torre di avvistamento, trasformata in seguito nel palazzo che vediamo adesso, nel quale l’abate si recava da Arezzo per amministrare la proprietà, stipulare i contratti, ricevere il pagamento delle pigioni, nonché usare detto palazzo per rifugiarvisi, insieme al vescovo di Arezzo, quando in città infuriava la peste. Molto caratteristica, e abbastanza rara in Casentino, la struttura delle arcate a cavalcavia sopra ad alcune stradine interne che passano quindi sotto gli edifici. La Chiesa, che come la Badia di Arezzo, è dedicata alle Sante Flora e Lucilla, si presenta adesso con le ultime modifiche fatte nella seconda metà del XVIII° sec., a navata unica, con tetto a capriate, con una cappella laterale dedicata alla Vergine ed un fonte battesimale dell’inizio dell’800.
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