La fabbrica, nata nel 1881 e chiusa nel 1967, esempio di archeologia industriale di fine ‘800, è composta da una serie di edifici, alcuni in condizioni precarie, altri ancora utilizzati da artigiani locali e sedi di lavorazioni del legno o del ferro ecc. Nei primi anni di vita, come recita l’antica carta intestata “fabbrica di oli di seme, panelli per bestiame e concimi”, produceva principalmente olio, ma gli scarti di lavorazione non erano destinati alla fabbricazione del sapone bensì di concimi. La produzione del sapone è iniziata dal 1908 quando cessò la produzione dei concimi. L’insediamento era un punto di riferimento industriale della zona. L’energia impiegata era prodotta in proprio da 7 turbine alimentate dall'acqua del Canale artificiale Carlo Alberto, che costeggia il muro di cinta della fabbrica. Le materie prime provenivano dall'estero, tramite il porto di Genova e il trasporto allo stabilimento avveniva con carri ferroviari che tramite un raccordo, penetravano dentro.