Il Santuario di Sant'Antonio Abate è un complesso architettonico, la cui costruzione primordiale, risale al 1371. L'antica struttura erge su Fosso Magno sopra l'altopiano di Altojanni o Altogianni. Ad esso era annesso un piccolo ospedaletto, con camerette, per la cura dei lebbrosi e del morbo conosciuto come fuoco di Sant'Antonio. La struttura medica fu voluta dalla Regina Giovanna I di Napoli per arginare la contagiosa malattia che venne guarita e distrutta per opera di alcuni Monaci dell'ordine del Tau. Eretto sul crinale bucolico di "Fosso Magno", a 13 chilometri da Grottole, è meta di pellegrinaggio (lunedi e martedi dopo la Pentecoste). Il Santuario di Sant'Antonio Abate di Grottole dipese dalla Badia di Napoli, insieme ad altri 52 Beneficii, di cui 7 furono di libera collazione, come Abriola, Sant'Arcangelo, Grottole, Lagonegro, Montemurro, Potenza e Saponara. Fu sempre di Regio Patronato perché fondato dalla regina Giovanna. La Chiesa attuale e il corpo di fabbrica adiacente furono consacrati dal Vescovo di Irsina nel 1733. Nel 1775 il Santuario passò all'Ordine Costantiniano di San Giorgio ed in seguito affidato al clero Diocesano. Dai ruderi di Altogianni si gode una vista magnifica sulle valli del Basento e del Bilioso e "l'occhio spazia in ogni direzione su un orizzonte sterminato, identico in tutto il suo cerchio. Nel 1986, a circa 400 metri dal Santuario è stato eretto un altare all?aperto, circondato da balaustra metallica, voluto dal popolo ferrandinese, accanto vi sono oggetti ornamentali eretti su iniziativa del signor Gerardo Pallota di Ferrandina.