SANTUARIO SANTA MARIA DELLE GRAZIE AL CALCINAIO

CORTONA, AREZZO

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SANTUARIO SANTA MARIA DELLE GRAZIE AL CALCINAIO
In questo luogo, nella domenica di Pasqua del 1484, un’immagine della Madonna col Bambino, dipinta sulla parete di una vasca adibita alla concia del cuoio e detta calcinaio per la calce viva usata a questo scopo, iniziò ad operare miracoli. Quell’immagine sacra è oggi visibile sull’altare maggiore, posizionato molto probabilmente sul luogo dell’antico tabernacolo. In seguito alla crescita di devozione, l’arte dei Calzolari, proprietaria della concia, decise di erigere un “sacro tempio”. Venne scelto come architetto Francesco di Giorgio Martini. Il Martini redasse il progetto già nello stesso 1484, poco dopo aver disegnato la chiesa di San Bernardino ad Urbino. I lavori ebbero inizio nel 1485 e già allo scadere del primo quarto del Cinquecento la chiesa aveva raggiunto, almeno all’esterno, la sua veste definitiva. Così ci appare infatti in un affresco del Papacello nel Palazzone Passerini di Cortona databile al 1525 circa, dove si vede innalzata anche la cupola disegnata dall’architetto fiorentino Pietro di Domenico di Norbo e realizzata a partire dal tamburo fra il 1509 e il 1514. La chiesa venne inizialmente affidata alle cure degli Scopetini, ai quali fu tolta nel 1653 per aggregarla al Seminario vescovile, riaperto proprio nei locali del soppresso convento adiacente alla chiesa. Richiuso il Seminario (1674), dopo un periodo di abbandono fu restaurata e risistemata dagli Scolopi che la riaprirono al culto nel 1730. Trasferitisi gli Scolopi in città (1777), il complesso fu restituito al Seminario, ma era un fardello troppo grande per le finanze dell'istituto. Così nel 1786 alla chiesa fu trasferito il titolo di parrocchia di San Biagio a Salcotto. La struttura della chiesa consiste in una navata affiancata da due cappelle laterali con un transetto e una cupola all'intersezione dei bracci del presbiterio. Martini la progettò applicando rigorosamente i principi architettonici della proporzione e della prospettiva cari all'architettura rinascimentale. Negli spazi risuonano echi albertiani, in un progetto che non è immune da assonanze con Brunelleschi, ma i disegni di Francesco di Giorgio sono assolutamente originali, al punto da rappresentare uno dei livelli più alti della sintesi degli spazi nel Rinascimento. Le ampie superfici esterne sono divise in linee orizzontali e verticali da modanature e pilastri e sono movimentate da finestre con timpani. Gli ultimi interventi procedettero più lentamente, tanto che il portale principale fu terminato nel 1543 e al 1549 risale l’esecuzione del pavimento (l’attuale è frutto di un recente rifacimento). Tutti i dipinti che si trovano nelle cappelle sono ispirate dall'iconografia mariana, dall'Assunzione all'Annunciazione, dall'Immacolata concezione ai vari ritratti della Madonna fra i santi. La preziosità di questo luogo, dichiarato monumento nazionale, implica un grosso impegno per preservarlo al meglio e conservarlo in buono stato. Per aumentarne la visibilità presso l'opinione pubblica, i cittadini della zona si sono mobilitati nel 2014, raccogliendo numerosi voti in occasione del Censimento Luoghi del Cuore. Grazie a tutte le segnalazioni oggi il Santuario può beneficiare di un intervento del FAI.
Storico campagne in questo luogo
Giornate FAI di Primavera
2015
I Luoghi del Cuore
2012, 2014, 2016, 2018, 2020, 2022
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