Il convento di S. Maria della Libera, affidato ai frati domenicani dell’Ordine dei Predicatori e divenuto proprietà comunale dopo la soppressione napoleonica del 1809, fu fondato tra XV e XVI secolo dai feudatari Giovannella di Molise e Alberico Carafa, nel luogo costantemente indicato dalla tradizione quale sito del miracoloso ritrovamento della trecentesca statua lignea della Madonna orante, che sarebbe avvenuto nel 1412 all’interno di un’anfora urtata dall’aratro di un contadino. Tra le pregevoli opere d’arte del santuario si segnalano: due affreschi, uno del 1686 e l'altro del XVI-XVII; alcune grandi tele (Sebastiano Pascale da Capua (1612), Tommaso Guarini da Solofra (1618) e Nicola Fenico di Campobasso (1686-1687)), la scultura lignea del San Vincenzo Ferrer di Paolo Saverio Di Zinno, il settecentesco organo a canne, il cippo funerario di II secolo DC, il portale rinascimentale d’ingresso alla chiesa, due leoni in pietra,la cripta settecentesca,due acquasantiere cinquecentesche.