SANTUARIO S. MARIA DELLE GRAZIE INCORONATA

PROCIDA, NAPOLI

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SANTUARIO S. MARIA DELLE GRAZIE INCORONATA
Il Santuario di Santa Maria delle Grazie Incoronata si eleva a ridosso della splendida insenatura che racchiude Marina Corricella, la Marina dei pescatori, e si affaccia sulla storica piazza di “Sammarezio”, la Piazza dei Martiri del 1799, dove furono impiccati i dodici procidani vittime della Repubblica Napoletana. Come si legge nella “Storia di Procida” di Michele Parascandolo, le prime notizie storiche del Santuario risalgono al 1521, quando c’era una piccola cappella ubicata ai piedi della salita che porta alla Terra Casata (o Murata). All’interno si venerava “una cona di tavola” sulla quale erano dipinti la Vergine, dei candelabri, alcuni voti appesi e una costa di balena. La Chiesetta fu ampliata nel 1600, ma non ebbe la sufficiente altezza perché i Baroni di Iorio, che abitavano nella torre dirimpetto, lo impedirono per avere più libera la vista del mare e dell’isola. Altre trasformazioni si resero necessarie nel tempo per la particolare configurazione geografica della Chiesa, mentre la maestosa cupola, che troneggia tra il cielo e il mare sullo scenario incantevole di Marina Corricella, fu elevata nel 1928. Nella Chiesa si possono ammirare quattro altari. L’altare più antico, datato 1732, è quello del Crocifisso, possente scultura lignea di autore ignoto; sulla sinistra si trova quello dedicato a S. Giuseppe, sovrastato da un quadro risalente al 1900. L’attuale altare maggiore, fatto di sceltissimi marmi e con un bellissimo ciborio, fu consacrato il 26 giugno 1863. Nel 1866 fu costruito l’altare su cui oggi è esposto un quadro della ragazza martire S. Maria Goretti, ma che originariamente era dedicato alla Beata Vergine della Salette, quando era nel pieno fervore il culto delle Apparizioni della Vergine nell’omonima cittadina francese. L’ultimo altare, risalente al 1867, è dedicato a S. Francesco di Assisi; una vecchia tela ritrae il serafico patriarca nel momento in cui ricevette le stimmate. La nostra Chiesa ha infatti una tradizione francescana ed era tra le privilegiate per “l'acquisto della Indulgenza” detta della Porziuncola, come si rileva da una lapide del 1881. In sacrestia si può' ammirare il vestiario, solido ed artistico lavoro di intarsio datato 1890, eseguito da Gaetano Lauro che tramanda le figure di Salvatore e Bernardino Albano (collettori) e di Luigi Perillo (economo).
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