Lo splendido santuario alle porte di San Marzano è di origini
bizantine, anche se non risponde perfettamente agli schemi
dei popoli dell’Oriente a causa delle conformazioni della
roccia. La chiesa si affaccia su una lama del territorio, in uno
splendido scenario di gravine; la lama profonda circa cinque
metri nel punto più alto, suggestiva e particolare, è
caratterizzata dalla presenza di molte grotte di varie
dimensioni che si aprono sui costoni. La chiesa ipogea pare
sia stata caratterizzata da diversi periodi di costruzione: il
primo fino al secolo XV con la dedicazione a San Giorgio, il
secondo dal XVI ai nostri giorni dedicato alla Madonna delle
Grazie, anche se la chiesa viene ufficialmente citata in un
documento del 1709. Oggi l’ipogeo ha una forma
approssimativamente quadrangolare, dalle mura
caratterizzate dalla presenza di segni che inducono a un
mutevole scenario spaziale e liturgico. Infatti ci sono tre
accessi diversi (oggi ristrutturati) due che si affacciano sulla
lama e uno che collega l’ipogeo con la chiesa soprastante.
L’elemento principale è l’affresco della Vergine con
Bambino al quale fu attribuito un significato miracoloso.
Prescindendo dalle leggende, l’immagine divenne da allora
centro di fervore religioso. Inizialmente l’affresco era
limitato esclusivamente al volto di Maria e del Bambino
mentre in tempi più recenti si è risaliti alla raffigurazione
completa. Il carattere suggestivo della località rupestre fa sì
che molte coppie, anche forestiere, scelgano il Santuario per
il matrimonio. La chiesa sovrastante è di recente costruzione
e custodisce il simulacro della Madonna delle Grazie,
probabilmente realizzato nel 1800.