La storia del Santuario è collegata a quella del convento carmelitano eretto sulla riva del torrente Maira nel 1493, sul luogo dell’apparizione della Vergine e della guarigione di un giovane sordomuto. La chiesa, abbattuta dopo la soppressione napoleonica degli ordini religiosi, conteneva un quadro, che la tradizione popolare riteneva miracolosa opera di San Luca. Progettato da Ernest Melano, è noto come il piccolo Pantheon: le sue forme richiamano quelle del tempio romano e della chiesa torinese della Gran Madre. Tra le opere d’arte: i quadri di San Michele (opera di Pietro Ayres) e del Beato Umberto III di Savoia (opera di Francesco Gonin). Sull’altare in marmo bianco, opera del regio scultore Gaggini, è esposto il quadro miracoloso, dipinto su legno di noce. Il Santuario ospita le tombe di alcuni esponenti di casa Savoia – Villafranca, ramo cadetto dei Carignano.