SANTUARIO MADONNA DELLA SPERLONGA

PALOMONTE, SALERNO

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SANTUARIO MADONNA DELLA SPERLONGA
Santuario mariano italo-greco, situato nell'area denominata Sperlonga (lat. spelunca) del comune di Palomonte (SA). L'assetto attuale è il risultato di diverse fasi durante le quali il luogo di culto ha ospitato una comunità italo-greca la cui componente monastica ha prima abitato le grotte circostanti (laura) e poi fondato un monastero (cenobio). Dagli ultimi lavori di consolidamento e restauro, è stato possibile risalire alla datazione del primo nucleo architettonico della chiesa, costituito in origine da un’unica cella, risalente presumibilmente alla fine del X e l’inizio dell’XI sec. d.C. La prima fonte attendibile che permette di documentare storicamente fatti direttamente connessi al santuario, è la notizia dell’esistenza di uno scritto in cui vengono citati contemporaneamente chiesa e monastero, ripresa in un secondo momento nella Cronista Conzana in cui non è ancora chiaro se è riportato l’atto fondativo del santuario o la risoluzione di una contesa ad opera del duca Guido di Conza (1043-44) tra l’abate di Sperlonga Daniele "de genere grecorum" e le genti di Palo e Contursi. A partire dal IX sec. sono datati un ciclo di interessanti affreschi dell'abside e del nucleo iniziale dell'edificio che ritraggono: San Cosma (IX sec.), San Saba, San Biagio, San Nicola, San Giovanni Crisostomo, San Basilio, San Licandro, Madonna Odighitria con Bambino e Arcangeli (X sec.), decorazioni e vescovi (XI sec.), Ascensione (XII sec.). Nel corso del ‘300, l’edificio sacro si ingrandisce attraverso il prolungamento di quella che oggi è la navata principale: sul lato sinistro del nuovo ambiente, compare una Santa Lucia accanto ad una Madonna del Latte; anche questa nuova parte del santuario viene dotata quindi della sua Madonna in trono con Bambino (statua del XV sec. ancora oggi molto venerata), insieme ad un ciclo di nuovi santi. Nel 1744 l’arcivescovo Giuseppe Nicolai decreta la correzione delle irregolarità della struttura architettonica sorta in epoche diverse e il santuario assume la forma attuale con l’apertura del portale maggiore. Durante gli anni ’30 del secolo scorso viene aggiunto un altare monumentale che chiude definitivamente la vista dell’abside e un nuovo campanile. In seguito al sisma dell’80, l'edificio subisce notevoli danni e la parte absidale è pericolante; solo a partire dal 1997 il tetto della chiesa viene messo in sicurezza. Nel 2005 l'edificio è stato sottoposto a interventi di restauro.
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