SANTUARIO MADONNA DEL CARMINE

BARCELLONA POZZO DI GOTTO, MESSINA

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SANTUARIO MADONNA DEL CARMINE
Le origini del Santuario e convento del Carmine non sono molto chiare. Dall’analisi di tutte le fonti disponibili sembrerebbe che il primo nucleo del Santuario sia nato nell’antica chiesa di S. Andrea Apostolo di Pozzo di Gotto, nella zona di Piano Portella, a circa trecento metri dal convento attuale. La chiesa di S. Andrea fu concessa nel 1579 a Fra Matteo de Anastasio per fondare il Convento dell’Ordine Carmelitano, dalla nobildonna Silotta Carbone e dal Maestro Francesco Sacco, che ne erano procuratori. Nel 1583 Fra Matteo riceve in maniera definitiva il possesso della chiesa, con la consegna delle chiavi. Lo spostamento del convento dalla chiesa di S. Andrea al luogo attuale è avvenuto in epoca imprecisata, forse nei primi anni del 1600, considerando che la prima lapide sepolcrale custodita in chiesa risale al 1630. Il convento, a seguito delle leggi di soppressione del Ordini religiosi del 1866, non fu incamerato dalla Stato in quando divenne “Spedale Civico”, mentre i frati continuarono ad occuparsi della chiesa, ma furono costretti a dimorare fuori dal chiostro. Il convento fu restituito ai frati alla fine dell’Ottocento con la concessione del Sindaco Raimondo Pettini. L’ampliamento della chiesa a tre navate, come si presenta oggi, fu realizzato intorno all’ultimo ventennio dell’Ottocento grazie a Padre Carmelo Calderone, Rettore del Santuario dal 1883, morto nel 1902. Nel realizzare le due navate laterali furono costruiti anche due campanili, danneggiati dal terremoto del 1908 assieme alla due navate. I due campanili non saranno restaurati e neppure ricostruiti, ma sostituiti da un unico campanile posto dietro l’abside, fornito di copertura a “cipolla”, prima in lamiera zincata, poi sostituita da una lamiera di rame nel 2013. Successivi restauri saranno attuati tra il 1947 e il 2017, interessando anche l’interno, con tinteggiature e decorazioni, alcune realizzate dal pittore Iris Isgrò. In questo modo si è configurato uno dei luoghi più suggestivi e densi di fede della città. Tra le opere di pittura da segnalare i quadri ad olio su tela con la Madonna del Carmelo e Santi Simone Stock e Cirillo e Crocifisso e Santi Carmelitani, di fattura tardo-barocca della pittura siciliana del Settecento. Dei fratelli Vescosi è la tela con San Spiridione che risana un ragazzo, mutila della parte inferiore del supporto perché vittima di un furto avvenuto nell’inverno del 1988. In quell’occasione furono trafugati altri due quadri del Vescosi: la Presentazione di Maria al Tempio e il Sant'Andrea Apostolo. Per quando riguarda la scultura troviamo un Crocifisso settecentesco in cartapesta e il bellissimo simulacro della Madonna del Carmine scolpita in legno da Angelo Occhino (come riportato da Wikipedia) sul finire del Settecento. Secondo altri studiosi si tratterebbe invece di un’opera del palermitano Girolamo Bagnasco (1759-1832).
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