SANTUARIO MADONNA DEI MIRACOLI

LONIGO, VICENZA

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SANTUARIO MADONNA DEI MIRACOLI
In tempi lontanissimi, nel luogo ove sorge l'odierno Santuario della Madonna dei Miracoli, c'era una piccola chiesa dedicata a San Pietro in Lamentese, le cui antiche origini si perdono nella storia. Si dice che fosse stata eretta per ricordare un eccidio compiuto dagli Unni, i feroci barbari guidati da Attila (457). La presenza della chiesetta è comunque documentata intorno al X secolo. Infatti il Papa Giovanni X (915-928) e poi Giovanni XIX (1024-1033) concedevano la sua giurisdizione ai monaci benedettini di Santa Maria in Organo di Verona i quali costruirono un piccolo monastero. Nei secoli successivi fu però ceduta in commenda e cadde in un rovinoso abbandono, durato fino alla fine del millequattrocento, quando un evento straordinario la fece risorgere. Era il primo maggio 1486, un'immagine della Vergine dipinta sulla parete sud della chiesa, dopo essere stata sfregiata e oltraggiata, si mosse, dal petto sgorgarono gocce di sangue, segnando l'inizio di un'attività taumaturgica che risvegliò il cuore dei fedeli . Vi giunsero allora gli Olivetani, i benedettini bianchi riformatori dell'abbazia di S. Maria in Organo. In poco più di trent'anni la trasformarono nel magnifico complesso che oggi vediamo, costruendo di fatto tre chiese: una votiva, con l'immagine taumaturgica, una perpendicolare che funge quasi da vestibolo e una terza ampia e decorata per le grandi celebrazioni, rese necessarie dal grande afflusso di fedeli che seguirono il verificarsi dei primi eventi miracolosi. La chiesa della Madonna del Miracoli di Lonigo presenta alcuni caratteri stilistici che la collegano all'ultima fase del Gotico in terra vicentina, ma sono pure evidenti le prime manifestazioni del Rinascimento tosco-emiliano, ormai già affermato a Vicenza e Padova e nelle loro province. L'unica navata della chiesa si corona di cuspidi o pinnacoli un tempo ornati da croci bronzee che richiamano la chiesa di S.Francesco a Mantova e il Santuario di S.Maria delle Grazie a Curtatone. Alla navata si innestano con pittoresco disordine le cappelle che formano una specie di transetto ai piedi della navata (cappella votiva, cappella di S. Scolastica e cappella di S. Francesca Romana), quindi l'ingresso meridionale impreziosito dal portale e l'abside in cui sono particolarmente evidenti le forme rinascimentali sopra accennate. Il fulcro di tutta la chiesa è però la cappella-santuario, a cui si aggiunsero, dopo i primi pellegrinaggi di fedeli, gli altri edifici. Merita una particolare attenzione il "vestibolo", della fine del XV secolo: pensato per diventare lo spazio della celebrazione fu, dopo pochi anni, sostituito nella sua funzione da un'aula più capiente: la grande navata centrale.
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