A 1120 metri d'altitudine, sulla cima del Monte Torre Maggiore (chiamata anche Ara Major), nella parte merdionale dei Monti Martani, al centro dell'Umbria, si trova un'area archeologica con i resti imponenti di un santuario del VI secolo a.C, probabilmente realizzato da popolazioni umbro-naharke su un precedente luogo cultuale legato a una grotta. L'area, che domina un territorio vastissimo, venne utilizzata anche dai Romani che edificarono un secondo tempio e poi fu frequentata a lungo in epoca volgare. Nelle diverse campagne di scavo condotte dalla Sovrintendenza sono venuti alla luce molti materiali: bronzetti votivi, un fulmine in bronzo dorato, una testa femminile in travertino, elementi decorativi, alcune iscrizioni in lingua umbra.