San Valeriano, venerato a Cumiana ed in altre località del Piemonte, rientra nel folto gruppo dei martiri appartenenti alla famosa Legione Tebea, capitanata da San Maurizio, e sterminata nel Vallese nei pressi dell'antica Agaunum, ove oggi sorge il centro di Sainte Maurice.
Secondo una tradizione molto consolidata nei territori dell'arco alpino nord occidentale, non tutti i soldati furono uccisi sulle rive del Rodano, molti riuscirono a fuggire e a raggiungere le vallate della Valle d'Aosta, del Piemonte e della Lombardia. In questi luoghi svolsero opera di evangelizzazione presso le popolazioni ancora pagane e testimoniarono col sacrificio della vita la loro fede, o perché raggiunti da altri soldati mandati al loro inseguimento, o uccisi per mano di persecutori locali.
Valeriano dunque, secondo la tradizione, avrebbe raggiunto il territorio di Cumiana e lì si sarebbe dedicato alla diffusione della buona novella presso gli abitanti del luogo.
L'attuale costruzione venne terminata nel 1787, ma già dal 1454 è documentata la concessione, da parte del vescovo di Torino, di particolari indulgenze a chi avrebbe contribuito, con offerte o prestando manodopera, all'edificazione dell'oratorio in prossimità del sasso, venerato già in precedenza. Dietro l'altare maggiore dell'odierno santuario vi sarebbero ancora delle tracce di affreschi risalenti, molto probabilmente, a questa prima fase edilizia documentata.