Il santuario di Gesù Bambino con l'annesso Convento dei Frati Minori, attualmente soppresso, sorge nel cuore storico di Massafra, su uno spazio ricavato dalla demolizione di una casa cinquecentesca della famiglia Saraceno. Si trova nell'omonimo rione, in dialetto U' Bommin, in largo Ciura, in uno dei quartieri storici (pittaggi) nell'antica Serra di Nord-Ovest, ricca di vicinanze, ossia di cave a cielo aperto e sotterranee, riutilizzate dagli inizi dell'epoca moderna come abitazioni. L'origine del Santuario è collegata ai prodigi di una statuetta di cera raffigurante Gesù Bambino, ritenuta miracolosa. La statuetta avrebbe operato miracoli dal 1846 al 1850 in una casa situata nell'antica Strada Maggiore (attualmente via Vittorio Veneto) di proprietà dei coniugi Francesco Broja ed Isabella Accolti Gil. La nobildonna acquistò la statuetta nel 1831 a Monopoli (Bari), e la depose nella notte del 24 dicembre 1846 nel presepio di famiglia. Il Bambinello subito cominciò a sudare e dell'evento prese atto il clero dell'epoca. Le manifestazioni prodigiose ripresero la notte di Natale del 1849 e, in questa occasione, furono accertati e documentati anche movimenti degli occhi e degli arti, oltre alla sudorazione. Il 2 febbraio 1850 sul petto della statuina comparvero tracce di sangue. Alle preghiere rivolte da donna Isabella alla statuetta sarebbe stata inoltre attribuita la guarigione del marito colpito da emorragia. Inizialmente il Bambinello venne esposto nella cinquecentesca Chiesa Madre di Massafra perchè potesse essere venerato dal popolo tutto e, in tale circostanza, effettuò miracoli a beneficio di numerosi sofferenti. Fu in seguito a così tanti miracoli ed eventi prodigiosi che venne presa la decisione di edificare specificatamente una chiesa che contenesse il piccolo simulacro in cera. A ricordo di tale evento una epigrafe marmorea all'interno del Santuario di Gesù Bambino recita in latino: Nell'anno cinquantesimo del secolo decimo nono a riprova della pietà di Donna Isabella Accolti Gil e sotto gli auspici del nostro Re Ferdinando II che il sommo Dio conservi e renda felice questo Tempio fu edificato e al Bambino Gesù dedicato e conservato. Il re Ferdinando II diede il permesso di costruire il santuario nel 1850. La chiesa e l'annesso convento cappuccino furono progettati dall'architetto Simone Sante di Conversano (1823-1894). La chiesa fu aperta al culto il 7 novembre 1858 dal vescovo di Castellaneta monsignor Bartolomeo D'Avanzo. Nel 1945 l'edificio divenne parrocchia e nel 1956 fu elevato a Santuario da monsignor Franco Potenza. Il 13 giugno 2008, alla presenza del Vescovo della Diocesi di Castellaneta (Taranto) monsignor Pietro Maria Fragnelli sono stati inaugurati la Mostra Fotografica ed il Museo dei Divini Prodigi. Il Santuario è una delle cinque chiese dedicate in Europa a Gesù Bambino. La facciata della chiesa ottocentesca è in stile neoclassico, con ornamenti lineari interamente scolpiti a mano, ed è affiancata da due piccoli campanili a cupoletta. All'entrata una grande scritta in latino, INFANTIQUE IESU, ricorda la dedicazione della chiesa. L'interno è a una sola navata absidata con quattro cappelle laterali. Anch'esso è in stile neoclassico e la peculiare forma di culla rovesciata della chiesa è dovuta al fatto che custodisce la statuetta miracolosa di Gesù Bambino. La statuetta è conservata in una teca d'argento, e su di essa è collocata una corona d'oro donata dal cardinale Benedetto Aloisi Masella in occasione delle celebrazioni per il centenario del miracolo, nel 1950. Dietro l'altare vi sono le sepolture della pia benefattrice donna Isabella Gil e del suo amministratore, Notaio Ignazio Scarcia, dei quali sono qui conservati due ritratti su tela eseguiti dal pittore Nicola Galeone di Massafra (1807-1883). Sono inoltre sposte numerose tele risalenti ai secoli XVI-XIX, provenienti dal soppresso convento dei cappuccini, che era costituito da molte celle e da ampi locali, ristrutturati in varie epoche a seconda dell