Il Santuario della Beata Vergine della Verrucchia è, con molta probabilità, citato fin dal 1291 con il toponimo “Chiesa di Verucchia”, al tempo dipendente dalla Pieve di Missano. Nei secoli ha subito molti restauri e rifacimenti fino all’ultimo, nel 1689, che ampliò notevolmente la struttura per ospitare il crescente numero di fedeli.
La semplice facciata, caratterizzata dal portale in mattoni e dalle due finestre, è affiancata dal campanile che ripete la tipologia usuale nella zona. L'interno è a navata unica. La piccola immagine della Madonna con Bambino che si venera nel Santuario, inserita in una tela seicentesca sull'altare maggiore, è un raro dipinto su tavola. Seppur ritoccata più volte in epoche successive, è ascrivibile al tardo gotico emiliano. All'immagine sono attribuiti numerosi miracoli, come testimoniano gli ex voto che la incorniciano.