Il santuario è posto presso il confine fra Toscana ed Emilia ed è costruito su un piano, detto anticamente “di Zufardo”.
Si affaccia sulla stretta vallata del torrente Dardagna, interrotta dal detto piano, il severo Corno alle Scale con la sua corte di monti: dalla dolce e pacata Nuda, allo Spigolino coi suoi morbidi prati, all’arida e scoscesa Riva.
La suggestione del luogo è accentuata dall’abbondanza delle acque da cui è circondato. Rivi e torrentelli confluiscono infatti nel torrente sottostante offrendo, in ogni stagione, angoli di bellezza incontaminata.
La vegetazione è ricchissima: piante, fiori e funghi costituiscono un patrimonio naturale da salvaguardare, che i botanici fanno oggetto da tempo di attento studio. Alcuni paesani raccolgono ancora erbe officinali, seguendo una tradizione tramandata di generazione in generazione, ottenendo pronti ed efficaci rimedi per molte affezioni.
Il santuario, pur essendo costruito in un angolo silenzioso e appartato, è facilmente raggiungibile lasciando la Porrettana all’altezza di Silla e seguendo le indicazioni per Lizzano in Belvedere, Vidiciatico, Corno alle Scale, provenendo sia da Bologna che da Pistoia. Seguendo invece la Fondovalle, che da Modena conduce a Fanano, si può raggiungere attraverso il Passo della Masera.
Durante l’estate il santuario è aperto tutto il giorno, mentre in autunno e inverno è possibile visitarlo soltanto di domenica, in occasione delle funzioni religiose.
Tuttavia proprio nei mesi freddi il luogo offre suggestioni particolari, dovute agli intensi colori autunnali, ai giochi della nebbia e al profondo silenzio.
Per chi cerca momenti di solitudine e di riflessione l’Hotel dell’Acero, situato a pochi metri dal Santuario, aperto tutto l’anno e dotato di ogni confort, potrà costituire un’ottima occasione per trascorrere un periodo di riposo lontano dall’inquinamento della città.