I lavori di costruzione cominciano il 16 agosto 1768 con la benedizione della prima pietra. La costruzione dura cinque anni.
L’inaugurazione avviene il 3-4-5 maggio 1773 con strepitoso concorso di pellegrini e generosissime offerte. La vita del Santuario si svolge serenamente con un crescendo continuo di pellegrinaggi anche da paesi lontani, fatti a piedi, pregando e cantando. Si rende necessario dare una messa nelle feste e la comodità di confessarsi per i pellegrini.
Nel 1819 l’allora Vescovo di Novara Morozzo, in visita pastorale, lancia l’indovinata idea di unire il piccolo scurolo alla Chiesa, con un porticato semicircolare con affreschi di scene della Via Crucis sulle pareti. L’unica difficoltà è la presenza del torrente Strona che corre lambendo lo scurolo e la nuova chiesa.
Sacerdoti e fedeli compiono un grande atto di fede decidendo di spostare l’alveo del torrente. Sorge così il portico semicircolare e mentre si attende di arricchirlo con affreschi, compare sulla scena del Santuario, un giovane di appena 22 anni, nativo di Ghemme e residente a Maggiora, studente di ingegneria e architettura a Torino, dall’intelligenza vivissima, animato da una volontà ferrea di farsi un nome, nella storia dell’arte, buttandosi pienamente nel fervore religioso che anima tutta la zona.