La chiesa di Santa Maria delle Ghiare, in Pozzolo Formigaro, sorse intorno all'anno Mille, fuori dal Borgo, che attualmente si trova sulla via che conduce ad Alessandria. Era, in origine, una piccola cappella costruita dai padri Agostiniani e dedicata all'Arcangelo Michele. Il primo documento ad essa riferito è una bolla del 1192 di papa Celestino III, nella quale appare in evidenza che l'edificio faceva parte dei possedimento dell'abbazia di Santa Giustina di Sezzadio (Alessandria) La leggenda narra che dopo la fondazione del monastero di Rivalta Scrivia (Tortona) nel 1153 San Bernardo abbia avviato una monastero simile a Pozzolo, ma destinata alle monache. Nel corso del XIII secolo il piccolo tempio con nuovi ambienti, ospitando le suore dell'ordine delle umiliate. Il convento fu allora intitolato a Santa Maria Vallechiara, nome che, nel corso dei secoli, si trasformò in quello di Santa Maria delle Ghiare. Intorno alla metà del XIII secolo le monache dovettero abbandonare il monastero, che rimase sotto la giurisdizione della Parrocchia di San Martino di Pozzolo Formigaro per tre secoli. La chiesa divenne luogo di devozione per numerosi affreschi di santi, come l'effige di san Biagio, santa Lucia e san Francesco, allogate nella campata di destra, nonché quella di una Madonna con Bambino, nella seconda campata di sinistra. In particolare era venerato san Sebastiano, protettore contro le epidemie. Queste opere furono eseguite da vari pittori, alcuni appartenenti alla scuola dei fratelli Manfredino e Franceschino Boxilio di Castelnuovo Scrivia. Sul finire del XVI secolo il complesso monastico romanico fu ampliato ed assunse le attuali dimensioni. Ad oriente, in corrispondenza della giunzione dell'abside con la navata, nel XVIII secolo fu aggiunto il campanile a pianta rettangolare. Nel 1893 fu disposto un intervento di restauro per conservazione di ciò che rimaneva del complesso conventuale; il telaio ligneo del lunettone tripartito fu sostituito con un'intelaiatura metallica e furono aperte quattro lunette, due per ogni lato e venne eretto un portico in facciata, costituito da tre volte a crociera e quattro colonne; operazione voluta con lo scopo di riallacciare alla memoria storica del portico conventuale, del quale vennero utilizzate quattro antiche colonne. Negli anni Trenta del XX secolo il protiro fu tamponato con muratura in laterizio per impedire che rovinasse a terra.
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