SANTA EUFEMIA

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CORTE FRANCA, BRESCIA

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SANTA EUFEMIA

anno censimento

2020

numero voti

6,487

posizione classifica

50

stato del progetto

Concluso

tipologia

Restauro

Gli splendidi affreschi cinquecenteschi della chiesa di Santa Eufemia tornano a vivere grazie a I luoghi del cuore.

La chiesa sorge sulle pendici orientali del Monte Alto, ai margini dell'anfiteatro morenico del lago d'Iseo. L’edificio, di fondazione altomedievale, conobbe varie fasi costruttive; in particolare, nel XV secolo, venne ripensato e ingrandita.
Oggi si presenta a navata unica, con un’abside a pianta quadrangolare interamente affrescata con un ciclo pittorico dedicato a Santa Eufemia, martire del IV secolo d.C. e protettrice dell’ortodossia contro l’arianesimo per questo rappresentata con un vangelo in mano. L’arco santo, al di sopra delle immagini delle sante Lucia e Apollonia, allinea i Profeti che annunciarono il Messia e introduce gli affreschi dell’abside, disposti su tre livelli. La fascia centrale racconta in ordine cronologico, da sinistra a destra, le fasi del martirio di S. Eufemia in nove scene che sono incorniciate da un finto colonnato. Nell’affresco centrale, simile al trittico di una pala d’altare, si celebra il trionfo di Sant’Eufemia con la palma del martirio in mano, fra San Martino vescovo e un Santo martire con la spada; nella lunetta una raffigurazione della Madonna col Bambino in gloria. Alla base dei riquadri che raccontano il martirio della Santa corre una lunga didascalia con un testo in gran parte illeggibile.

In assenza di documenti, per la datazione si indica l’inizio del XVI secolo, quando furono terminati i lavori di costruzione dell’abside.
Gli affreschi sono tradizionalmente attribuiti a Floriano Ferramola, notevole e operoso pittore bresciano, che seppe mediare il realismo della pittura lombarda con la cultura classica dell’Italia centrale. Più probabilmente l’autore va individuato all’interno della sua bottega o della sua cerchia, nel secondo o nel terzo decennio del Cinquecento.

Sant'Eufemia
Sant'Eufemia
Santa Eufemia
Sant'Eufemia
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Sant'Eufemia
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SANTA EUFEMIA
La Chiesa di Sant'Eufemia sorge in posizione elevata, su una delle colline dell'anfiteatro morenico del lago di Iseo. Fu sede parrocchiale e luogo di sepoltura fino al ‘700, quando fu costruita la nuova parrocchiale all’interno al centro abitato di Nigoline. La Chiesa è particolarmente cara agli abitanti di Corte Franca per la collocazione all’interno del cimitero e le pregevoli peculiarità storiche e artistiche. È di proprietà della Parrocchia dei Santi Martino ed Eufemia di Nigoline di Corte Franca che ha sempre provveduto alla sua cura e manutenzione. La fondazione della chiesa risale ai secoli VIII-IX: si trattava di un piccolo oratorio ad aula unica. Della struttura altomedievale si sono conservate le tracce dell’antica facciata ad occidente e dell’abside quadrangolare ornata da archeggiature cieche ad oriente. Il rinvenimento di una tomba alla cappuccina e di un balsamario di epoca romana testimoniano l’antichità del sito. Verso la fine dell'XI secolo e l'inizio del XII fu aggiunto il campanile con specchiature rettangolari. L’aspetto attuale della chiesa risale alla radicale trasformazione avvenuta nella seconda metà del XV secolo quando fu costruito, perpendicolare al precedente, un nuovo e più grande edificio con orientamento nord-sud. Nei primi anni del Cinquecento il nuovo presbiterio fu abbellito con un ciclo pittorico di grande interesse artistico che narra in singole scene le storie del martirio di Sant’Eufemia e della Passione di Gesù. Gli affreschi sono stati studiati alla fine dell’Ottocento e, per le affinita` delle architetture e dei paesaggi dello sfondo con quelli della Chiesa di S. Maria Assunta ad Adro, sono stati considerati opera di Floriano Ferramola, importante pittore bresciano degli inizi Cinquecento, attivo tra l’altro in S. Giulia a Brescia e in S. Maria in Valvendra a Lovere. Sono state riscontrate affinità stiliste anche con Paolo da Caylina il giovane, nipote di Vincenzo Foppa, a cui altri studiosi hanno proposto l’attribuzione. Se non opera diretta del Ferramola o del Caylina, si tratta del lavoro di un notevole pittore anonimo della loro cerchia o bottega. Gli affreschi del presbiterio sono caratterizzati da forte plasticismo, vivace efficacia dei colori, squillanti accostamenti di toni e coerente adesione alla cultura classicista lombarda. La narrazione del ciclo decorativo si svolge su due registri: le lunette della fascia superiore rappresentano scene della Passione di Cristo, ad eccezione della lunetta centrale con la raffigurazione della Madonna col Bambino tra angioletti musicanti e il registro mediano presenta le vicende del martirio di S. Eufemia. Al centro sopra l’altare, come se fosse una pala, campeggia la rappresentazione di S. Eufemia fra un Vescovo ed un Santo Martire. Alla base dei riquadri degli affreschi corre una scritta che spiega le immagini, ma il testo è in gran parte illeggibile, consunto dall’umidita`. Interessante è la decorazione della zoccolatura con clipei al centro di finte lastre di marmo variegato. Le superfici pittoriche necessitano di un urgente intervento di restauro, soprattutto per le parti della fascia della zoccolatura e del registro con le storie di Sant’Eufemia. Le cause del degrado sono dovute essenzialmente alla presenza di umidità di risalita sulle murature, che determinano la fuoriuscita dei sali solubili con sfarinamento, polverizzazione e scollamento della pellicola pittorica. Il restauro consentirà di studiare meglio elementi stilistici e tecnici per una più certa attribuzione.
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